La sera dopo si ritrovarono al caffè letterario per leggere Carol.
Gaia era già lì da un paio d'ore e aveva un appuntamento con alcune giocatrici di scacchi, le Queer’s Gambit.
Il gruppo era nato qualche anno prima online, poi si ridusse il numero per questioni chilometriche, erano rimaste in 5 e passarono piano piano dall’online a incontri regolari nella caffetteria.
- Se metti la donna lì, guarda che poi con il Cavallo ti incula -
- Shhh! Non vale suggerire! -
- Lascia fare a me! - disse Ale spostando la Regina esattamente nel punto in cui le era stato - detto di non farlo
- Visto! Adesso sei costretta a salvare il Re e ti incula la Regina -
- Taaac! - disse Paola spostando il cavallo nella casella della Regina avversaria
- Sacrificio della Regina. Scacco matto - disse Ale con sorriso beffardo
- Cosa? - disse Paola sorpresa
- Ti ha fregata, Paolina! - disse Gaia sorseggiando della birra artigianale
- Ah! Non è serata! Fissiamo il prossimo appuntamento per il torneo di Natale, allora? - disse Paola.
- Restate o scappate via subito? - chiese Gaia
- Per il bookclub? -
- Quello, ma anche per bere qualcosa insieme con le ragazze -
- Io devo scappare, magari la prossima volta -
- Anche noi andiamo - disse Paola
- Ale? Tu resti? -
- Ma si va -
- Così ci prova sicuro con Giulia - rise Paola
- Oh! Le farebbe solo che bene -
-Da brava lesbica, quelle parole accesero una speranza nel cuore di Ale. Dopo la rottura con Lucrezia, avevano provato a uscire insieme un paio di volte, ma nulla di più. Poi era arrivata Martina e Giulia si era lasciata sedurre e Ale non aveva più avuto l’occasione di ritentare.
Le due ragazze si spostarono nella zona libri del locale, occupando un tavolo che potesse ospitare tutte e sei.
Arrivarono prima Silvia e Liliana. Si accomodarono tirando fuori la loro copia di Carol. Liliana l’aveva scrupolosamente riempita di segnalibri e sottolineature, assegnando a ogni colore un significato.
- Secchiona - disse Gaia
Al contrario, la copia di Silvia sembrava immacolata.
- Oh Ale hai saputo delle prodezze della tua amica? -
- Cioè? -
- Ne combina una più del diavolo -
Nell’attesa che arrivasse anche Giulia, SIlvia raccontò dei fatti degli ultimi giorni, iniziando dalla rissa sfiorata per cercare una donna misteriosa, dell’incontro con Serena per avere qualche informazione in merito, di come Gaia avesse torturato Giulia con la richiesta di contattare Lucrezia e infine della fatidica sera di passione sulla terrazza.
- Che sgualdrina - disse Ale rivolta a Gaia
- Appunto - confermò anche questa volta Silvia
- Quindi hai rivisto Serena? - chiese Ale
- Si, ma prima che tu lo chieda, non è successo niente. Nessuna scenata, nessun bicchiere volato, nessun lesbodramma -
- Stiamo parlando della stessa Serena che ha maledetto la tua progenie felina fino alla decima generazione? - chiese stupita Silvia
- Lei - confermò Gaia
- E Giulia come l’ha presa? - chiese Ale fingendo noncuranza
- Dice che sta bene, ma aver visto Lucrezia le ha fatto male, ma tu per favore non dirle niente quando arriva -
Gaia non poté fare a meno di notare un velo di tristezza sul viso di Ale. La ragazza si era presa una bella cotta per Giulia. Ale era una inguaribile romantica, di quel tipo che è sempre single e si attacca alla prima persona che le dà attenzione. Per questo Gaia aveva fatto quello che aveva fatto. Aveva litigato con Giulia pesantemente, non si erano parlate per quasi quindici giorni. Gaia voleva bene ad Ale e sapeva che Giulia non era pronta per nuove storie e che avrebbe solo ferito l’altra. L’aveva quindi redarguita dal continuare con quella frequentazione che avrebbe solo causato sofferenza gratuita. Sapeva anche che Giulia si sarebbe sentita di merda all’idea di far male a qualcuno. Così la frequentazione fra le due ragazze venne interrotta a causa, o forse grazie, all’intervento di Gaia. Ovviamente Ale era all’oscuro di tutto questo.
- Eccoti finalmente! - disse Silvia nel vedere arrivare Giulia
- Ragazze scusatemi, mi hanno trattenuta in ufficio -
- Tranquilla, tanto al solito, sono in ritardo e non hanno ancora iniziato. Prenditi qualcosa da mangiare - disse Gaia passando il menù all’amica
Giulia salutò Ale con calore ignara dei sentimenti della ragazza.
Nonostante tutto la serata passò piacevolmente. Liliana come al solito tenne banco con le sue riflessioni, le sue citazioni e i suoi appunti, tanto che a un certo punto partirono pure i fischi e un coro si alzò all’urlo di “secchiona” capitanato da Gaia e Silvia. Liliana la prese a male.
- Amore sei tu che sei entrata in modalità è-leviosa-e-non-leviosà -
- Hai ragione adesso entro in modalità rimandiamo-a-gennaio -
- Cioè? - chiese Sil
- Parlo del sesso -
- Povera Sil! - disse Gaia prendendo in giro l’amica
- Guarda che vale anche per te Gaia! -
- Ma non facciamo sesso! -
- Sì, ma adori la mia cucina! -
- No, non puoi farmi questo a Natale! -
Gaia e Silvia furono come al solito riprese più volte per le continue risate, la voce troppo alta e schiamazzi vari. Come al solito vennero minacciate di essere espulse dal club, come al solito Silvia, da brava avvocatessa, faceva notare che la quota più alta di partecipanti era al loro tavolo e che la più competente era la sua fidanzata.
Giulia era una via di mezzo, a volte le veniva chiesto di non disturbare, altre faceva a gara con Liliana.
- Paracula - disse Gaia
Si salutarono verso la mezzanotte.
Una volta tornata a casa Ale ripensò a Giulia e a tutta la serata, si era divertita e si ripromise di uscire più spesso con Gaia.
Ripensò alla strana avventura che l’amica aveva avuto e pensò che solo a Gaia poteva succedere una cosa del genere, mentre lei non era portata per certe cose. Si chiese se l’anno che stava per arrivare potesse portare con sé una nuova conoscenza, poi pensò a Serena.
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