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11 Dicembre

Finalmente era arrivata la sera della cena a casa di Liliana. La ragazza aveva atteso quel giorno per preparare a Silvia una cenetta romantica, visto che la coinquilina sarebbe restata in trasferta per un paio di giorni. Tutta la casa era per loro, anche se le amiche non capivano cosa ci fosse di tanto straordinario dato che Silvia aveva un appartamento tutto suo.

- Sapete come è fatta - scrisse Silvia quella mattina a Gaia e Giul

- Io non lo so mica - rispose Gaia

- Ma sì! È in fissa con quella casa, per la posizione, la luce, gli spazi -

- Sì, ma che c’entra? -

- È una perfezionista, la sua casa, la sua cucina, i suoi utensili. poi stiamo sempre da me, ha piacere a fare qualcosa da lei. Io lo trovo dolce -

- Sì, ma sembrate due adolescenti che hanno casa libera per la prima volta - rispose Gaia

- Ma che ne vuoi sapere tu, ma che ne sai dell’amore - replicò Silvia

Seguì una battaglia di gif dal dubbio gusto. Giulia a quel punto smise di leggere e lasciò le due amiche alla loro faida.

Dopo il lavoro Silvia passò da casa sua, aveva preparato un piccolo trolley con tutto il necessario. Come da accordi con Liliana, lei avrebbe pensato al bere. Prese quindi due bottiglie del vino preferito di Liliana e del prosecco per l’aperitivo.

- Così dovrebbe bastare - disse Silvia dubbiosa sulla quantità di alcool.

Nella valigia aveva messo incerta un pigiama, anche se sperava nel suo poco utilizzo. Spazzolino e dentifricio erano già pronti; tolse l’intimo che aveva preparato pensando che avrebbe fatto più effetto farlo trovare a Liliana già indossato. Aggiunse qualche gadget per giocare come quando stavano da lei. 

- Bene! C’è tutto e io sono una favola -

Pensava di trovare tanto traffico e invece sembrava uno di quei giorni in cui l’universo ti sorride. Sorprendentemente riuscì a incrociare l’onda verde nel vialone. Passò agilmente tutti i semafori e un tizio uscì con la macchina proprio sotto casa di Liliana. Silvia non poteva credere alla sua fortuna.

- Ciao Amore - disse Liliana dandole un bacio di benvenuto

- Ho un brutto presentimento -

- Di che diavolo parli? -

- Sono riuscita a venire da te in 22 minuti, ho beccato l’onda verde dei semafori e uno è uscito dal parcheggio qua sotto. Sicuramente ora succederà come minimo una catastrofe -

- E io che ti sto anche a sentire, togliti il cappotto e va a lavarti le mani, penso io al vino -

- Vedrai vedrai che stasera succederà qualcosa, poi non dire che non te l’ho detto -

Liliana aveva fatto le cose in grande. Luci soffuse, tavola apparecchiata con tovaglia bianca ricamata e mollettone, mise en place impeccabile, fiori disposti in vasi di altezze differenti come centrotavola. Csaba Dalla Zorza le avrebbe dato sicuramente un dieci e sarebbe stata fiera di lei.

Aveva anche creato una playlist su Spotify, attivando un abbonamento in modo da non venire interrotte da una pubblicità nel momento meno opportuno, come già successo in passato. Aveva creato un menù con tutti i piatti preferiti di Silvia, antipasto, primo, secondo e dolce. La moka era già pronta e anche gli amari. Certo l’alcool non sarebbe mancato.

- Amore lo giuro, questa volta ti sei superata -

- Lo dici tutte le volte -

- Che ci posso fare se sei bravissima e ogni volta alzi l’asticella? -

- Ci spostiamo sul divano? - disse prendendo i due bicchieri

- Non vedevo l’ora che mo lo chiedessi -

Sul divano si fecero più vicine. Scherzarono su quelle cose stupide su cui solo una coppia di amanti felici può ridere. Le risate si trasformarono in breve in carezze e baci sempre più appassionati.

- Adesso mi prendo cura io di te - disse Silvia

Iniziò a baciarle piano il collo e slacciarle con una mano i bottoni della camicia che indossava. Liliana le prese la testa con le mani e la baciò appassionatamente, mordendole il labbro inferiore.


La camicia di Liliana sparì poco dopo.

- Andiamo di là - propose a Silvia

Si diressero verso la camera di Liliana continuando a baciarsi e spogliando l’altra di quei pochi vestiti che rimanevano ancora addosso.

Sbatterono contro un muro restandoci appiccicate prima di passare a quello successivo.

Erano davanti la porta della camera di Liliana.

- Ho portato quella cosa che ti piace tanto tanto - sussurrò nell’orecchio Silvia

- Vieni - disse Liliana prendendo la mano dell’altra

- Aspetta, che ne pensi di quest’altra stanza - indicò la porta della coinquilina

- Sei pazza? -

- Dai, non lo abbiamo fatto lì -

- Per un evidente motivo -

- Dai ti prego ti prego -

- E se se ne accorge che figura ci facciamo? -

- Non se ne accorgerà saremo discrete -

Liliana si lasciò convincere e Silvia ci mise poco a trascinarla nella stanza accanto.

- Vieni qui -

- Attenta così farai cadere tutti i suoi Funko -

- Allora mettiamoci qui -

- Sul letto? -

- Amore, dobbiamo risolvere questo problema di schizzinosità -

- Che ne dici della scrivania? -

- Oh si! -

Liliana si appoggiò sul piano della scrivania, tutte le sue riserve erano state sconfitte. Silvia si avvicinò piano e ricominciarono da dove si erano interrotte. Si scambiarono lunghi baci appassionati, mentre le mani iniziarono a correre ovunque voraci della pelle e della carne dell’altra.

Liliana aprì un momento gli occhi e il suo sguardo cadde sul piano della scrivania

- Amore -

- Ti amo  - disse Silvia continuando imperterrita

Liliana ricambiò il bacio che la compagna le stava dando poi la interruppe nuovamente

- Amore fermati -

- Cosa? -

- Fermati -

- Cosa c’è non ti senti a tuo agio? Ti ho fatto male? -

- No, nulla di tutto questo -

- Bene, allora non fermiamoci adesso, ti prego -

- Amore devi guardare -

- Sisi, dopo guardo -

- Amore credimi vuoi vederlo proprio ora -

Silvia non poteva credere che Liliana avesse interrotto il loro rapporto, cosa c’era di tanto importante da fermare la loro passione. Indispettita sbuffò e si girò a guardare ciò che la sua compagna era tanto ansiosa di farle vedere.

Non poteva credere ai suoi occhi

- Oh cazzo - disse Silvia incredula


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