LE FIGLIE DI SAFFO
di Selby Wynn Schwartz
Ideale se cerchi: un libro lesbo e femminista, che ti narri le vicende di alcune scrittrici e artiste lesbiche, che abbia un sacco di citazioni e che ti faccia conoscere vite di cui non sapevi l’esistenza.
Pesantezza: è romanzato ma qualche appunto tocca prenderlo
Ambientazione geografica: ovunque ci sia una lesbica.
Ambientazione temporale: ovunque ci sia una lesbica.
LE FIGLIE DI SAFFO
Ragazze andate nei solai e nelle cantine dove avete riposto la chart, bacheca, lavagna ( o come preferite chiamarla), di Lword, cancellate i nomi di Shane, Bette, Alice e compagnia bella, che qui dobbiamo tracciare un nuovo grafico pieno di saffiche.
FACCIAMO UN BREVE RIASSUNTO:
"Ahi quanto a dir qual era è cosa dura".
Sì, perché non saprei come riassumervi questo libro. Da qualche parte dovrò pur iniziare, quindi iniziamo dalla fine, cioè dalla nota bibliografica. Selby Wynn Schwartz definisce il libro come un libro di narrativa, ma poi ci spiega meglio che è un ibrido tra il romanzo e il romanzo-verità.
Quindi vi dico quello che ho capito io. Tra la fine dell’800 e la prima parte del ‘900 le lesbiche si sono date da fare un po’ in tutti i campi. Le abbiamo viste scrittrici, poetesse, pittrici, pigmalioni e autiste di ambulanze.
Nel libro ci vengono narrate le storie di diversi personaggi come, Eleonora Duse, Lina Poletti, Sibilla Aleramo, l’immancabile Virginia Woolf e quindi, Vita Sackville West, Natalie Barney, Radclyffe Hall, Colette e tante, tante altre. Ovviamente, Saffo.
Saffo fil rouge che ci lega nei secoli. Parlo al plurale appositamente. L’autrice si muove e intreccia le storie delle nostre protagoniste, che finiscono inevitabilmente per conoscersi (capisc’ a me) tutte, attraverso la figura di Saffo.
Dicevo parlo al plurale appositamente perché l’autrice utilizza la prima persona plurale per identificare noi lesbiche come un unico corpo alla ricerca di Saffo e dei diritti delle donne, come ad esempio il voto o l’istruzione.
Anche gli uomini si sono dati da fare: per analizzarci, discriminarci, denigrarci e fermarci.
Il libro è un viaggio attraverso i secoli che parte da Lesbo per approdare in Italia, a Parigi e Londra.
Protagonista assoluta la Belle Epoque delle lesbiche. Tiriamo fuori le nostre grammatiche di greco e i fiori essiccati tra le pagine di Saffo, rispolveriamo i nostri taccuini Moleskine con le nostre poesie.
Qui si fa arte e all’amore.
FACCIAMO UNA BREVE RECENSIONE:
La struttura del libro è molto interessante. Come dicevo Selby Wynn Schwartz intreccia le storie di tutte queste artiste, ma non lo fa semplicemente scrivendo la trama del suo libro. Lo fa letteralmente nei vari capitoli.
Sì, perché, la struttura è composta da paragrafi inerenti a protagoniste diverse, che vanno e vengono, nei precedenti e successivi capitoli. Quindi la trama è dettata dal tempo che passa e vediamo le varie protagoniste muoversi in quel dato anno.
Sebbene mi sia piaciuta questa idea di mischiare le carte, a volte ho fatto fatica a tenere le redini e mi sono dovuta fare degli appunti, o tornare indietro per capire i collegamenti.
Ma parliamo di collegamenti. Ah! ma come si davano da fare nella Belle Époque le lesbiche. Soprattutto la nostra Lina Poletti ha avuto un sacco di amanti fra le artiste citate prima. Certo Natalie Barney non è stata a guardare.
Penso che Selby Wynn Schwartz abbia fatto un lavoro pazzèsco (scusate la M¥SS KETA molesta), vi invito a soffermarsi sulla nota bibliografica per capire il lavoro che ha fatto.
A parte aver letto non so quanti libri in merito, ha saputo utilizzare frammenti di Saffo per scrivere interi capitoli. Partendo dalla descrizione delle memorie di un personaggio ha saputo ricreare un intero mondo in cui le artiste si sono mosse. Ha intrecciato lettere di Vita Sackville West per romanzare delle scene.
Per tutto il libro chi legge si sente coinvolta, si sente parte di quel prima persona plurale di cui sopra, sente che le battaglie di quelle donne sono anche le sue, sente di avere un debito di gratitudine verso coloro che hanno scritto versi che hanno aperto la strada a tutte noi.
L’atmosfera sa di pagine di libri antichi, di biblioteche, di inchiostro, di libri proibiti e censurati, di foglie d’alloro, di mare di Grecia, di libertà.
Io vado, voi non smettete di raccontare alle altre “queste cose ora per rallegrare / le mie compagne con grazia canterò” (Saffo frammento 160).
FACCIAMO UNA BREVE MORALE:
Puoi togliere una lesbica da Lesbo, ma non potrai togliere Lesbo da una lesbica
FACCIAMO UNA BREVE VOTAZIONE:
Lesbodramma: ★
Virginia Woolf: ★★★★
Poiana: ★
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Fine
Le figlie di Saffo di Selby Wynn Schwartz | recensione
Autrice:
Selby Wynn Schwartz
N°Pagine:
264
Categoria:
Libro lesbo